4 | Ritratto di un fanciullo ben educato

Nino Rota a Roma, fine anni ‘20, fotografia.
Fig. 24
Nino Rota a Roma, fine anni ‘20. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.

Trascorsi pochi anni dalle prime prove d’autore, lo studio della composizione, intrapreso con Ildebrando Pizzetti a Milano quando è poco più che un bambino, prosegue per Nino con Alfredo Casella a Roma, dove egli si trasferisce a sedici anni non ancora compiuti. Il giovane musicista alloggia in una pensione ma trova un riferimento sicuro in Emilio e Leonetta Cecchi, che lo accolgono presso di loro con affettuosa e generosa familiarità. Eccolo diciassettenne una domenica sera a casa Cecchi, ritratto al pianoforte da Leonetta Cecchi Pieraccini:

10 febbraio [1929]. Nino Rota si mette al pianoforte e suona ininterrottamente a memoria tutto quello che gli viene richiesto, da Bach a Beethoven, Mozart, Verdi, Rossini, Donizetti, o Wagner e magari Strauss. [Vincenzo] Cardarelli, forte della sua passata esperienza di non so quale strumento a fiato, nella banda di Tarquinia, è il più esigente degli ascoltatori; e direi anche degli esecutori, perché si picca di seguire l’esecuzione pianistica col canto, battendo il tempo e prospettando il programma dei pezzi da eseguire. Nino, sempre pronto ed esauriente, lo contenta docilmente come avesse una macchina con tutto il repertorio nella testa e nelle dita. Cardarelli finisce col rimanere colpito di tanto dono. Ma non vuole dimostrarlo. Anzi si compiace quasi di umiliare, con i suoi cavillosi sofismi, il gentile ragazzo. Il quale si è fatto in un primo momento rosso rosso ed è apparso un po’ confuso e intimorito dall’inconsueto ascoltatore. Ma si è rapidamente rincuorato e con il suo tatto di fanciullo ben educato, ma con la precisione e la fermezza dell’adulto, ha tenuto testa alle sue insidiose critiche. ‘Del resto, sa, io non voglio mica persuaderla’, dice a un dato momento Cardarelli con tono conciliante. ‘Invece lei fa di tutto per persuadermi; sono io che non mi lascio persuadere’, risponde con pacata sicurezza il giovinetto. ‘Il ragazzo ha bisogno di essere corrotto al più presto’, osserva Cardarelli; ma intanto lo segue, lo studia, quasi con una repentina onda di affettuosa simpatia, mentre quegli si è rimesso a tempestare i tasti del pianoforte e ad accennare, con un filo di voce, le arie della Lucia di Lammermoor. ‘Ha il furore, ha veramente il furore, e gli occhi pieni di fuoco’, bisbiglia Cardarelli agli altri ascoltatori; e a lui, appena interrompe di suonare: ‘Lei è simpatico soltanto al pianoforte. Ma non riuscirà a comporre della musica: è troppo intelligente. Già, morirà presto…’. ‘Bene, bene; mi piacerebbe morir presto’, risponde Nino col suo estatico sorriso. ‘E sarà più infelice di me’, prosegue Cardarelli. ‘Ma sentilo un po’, che razza di complimenti’ interrompe Bartoli. ‘Anche a me, quell’accidente, sta sempre a dirmi di quando morirò, del mio trasporto, eccetera… Ma andiamocene, vah, che è mezzanotte passata.’

— Leonetta Cecchi Pieraccini, Vecchie agendine (1911 – 1929), Sansoni, Firenze, 1960.

Nino Rota, quaderno di lezioni con Ildebrando Pizzetti, 1925. Come nella Fig. 22, la pagina sinistra reca esercizi compiuti da Rota – contrappunto a tre parti su canto dato nella Fig. 21, armonizzazione del basso nella Fig. 22 – e la pagina destra, numerata e datata dal giovane allievo, l’argomento della nuova lezione illustrato personalmente da Pizzetti.
Fig. 25
Nino Rota, quaderno di lezioni con Ildebrando Pizzetti, 1925. La pagina sinistra reca esercizi compiuti da Rota - contrappunto su canto dato -, la pagina destra, numerata e datata dall'allievo, reca l'argomento della lezione successiva illustrato dal maestro: «Trasformazioni dell'accordo di settima diminuita». Venezia, Fondazione Cini, Fondo Nino Rota.
Nino Rota, quaderno di lezioni con Ildebrando Pizzetti, 1926.
Fig. 26
Nino Rota, quaderno di lezioni con Ildebrando Pizzetti, 1926. Nella pagina sinistra esercizi compiuti da Rota - armonizzazione di un basso dato -, nella pagina destra, numerata e datata dall'allievo, il nuovo argomento illustrato dal maestro: «Accordo di 9ª sulla dominante dei due modi». Venezia, Fondazione Cini, Fondo Nino Rota.

Nino Rota, quaderno di lezioni con Alfredo Casella, dicembre 1927, prima pagina. Oggetto di esercizio è qui il contrappunto con le mescolanze. L’intervento del maestro risulta ben visibile nelle correzioni e nei suggerimenti tesi a una migliore scorrevolezza del tratto melodico.
Fig. 27-28
Nino Rota, quaderno di lezioni con Alfredo Casella, numerato e datato «dicembre 1927» dall’allievo, prima e ultima pagina. Oggetto di esercizio è qui il contrappunto con le mescolanze. L’intervento del maestro risulta ben visibile nelle correzioni e nei suggerimenti tesi a una migliore scorrevolezza del tratto melodico. Venezia, Fondazione Cini, Fondo Nino Rota.
Nino Rota, quaderno di lezioni con Alfredo Casella, dicembre 1927, ultima pagina.
Venezia, Fondazione Cini, Fondo Nino Rota.