3 | «A Maria e alla sua bella voce»

Le prime prove di scrittura propriamente pianistica sono per Rota relate alla produzione vocale da camera, coltivata con assiduità dalla fanciullezza fin oltre la metà degli anni Trenta e destinata/dedicata alla cugina Maria Rota, soprano da camera, che la presenta in concerto accanto a quella dei maggiori compositori del suo tempo. Dalla essenziale semplicità degli esordi alla ricchezza coloristica che caratterizza le pagine più mature, la relazione con il testo poetico è terreno fertile per la sperimentazione delle potenzialità evocative dello strumento.




