10 | Versioni di un mondo lontano

Nino Rota, Fantasia sopra 12 note del «Don Giovanni» per pianoforte e orchestra, riduzione dell’autore per due pianoforti, manoscritto autografo, prima pagina.
Fig. 80
Nino Rota, Fantasia su un frammento del «Don Giovanni» [poi Fantasia sopra 12 note del «Don Giovanni»] per pianoforte e orchestra, riduzione dell’autore per due pianoforti, manoscritto autografo, 1960, prima pagina. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.

Tra il 1960 e il 1962, mentre il Concerto in do stenta a giungere realmente a compimento, Rota compone due nuovi lavori per pianoforte e orchestra: la Fantasia sopra 12 note del Don Giovanni e il Concerto soirée. Assai diversi tra loro e dal Concerto in do, entrambi approdano rapidamente all’esecuzione in pubblico.

La Fantasia sopra 12 note del Don Giovanni per pianoforte e orchestra (fig. 80), terminata nel novembre del 1960, viene presentata al Teatro Angelicum di Milano il 17 aprile 1961 in un concerto in «Omaggio al Don Giovanni di Mozart», trasmesso sul secondo canale radiofonico della RAI il 14 ottobre 1961, solista l’autore (fig. 81) (Audio 6).

Programma di sala del concerto «Omaggio al Don Giovanni di Mozart». Milano, 17 aprile 1961.
Fig. 81
Programma di sala del concerto «Omaggio al Don Giovanni di Mozart». Milano, 17 aprile 1961. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.
«Radiocorriere».
Fig. 82
«Radiocorriere», XXXVIII, 41, 8-14 ottobre 1961. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.
Audio 6 Nino Rota esegue la Fantasia sopra 12 note del «Don Giovanni» all'Angelicum di Milano, registrazione radiofonica su nastro magnetico. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.

Due anni dopo, l’8 ottobre 1963, la Fantasia torna alla radio nell’esecuzione del pianista Gino Gorini e dell’Orchestra «Alessandro Scarlatti» di Napoli della RAI diretta da Franco Caracciolo, realizzata qualche mese prima all’insaputa dell'autore, che ne scrive al solista il 29 aprile 1963 (figg. 66-67):

Caro Gino,
non so se tu sappia che cosa significa per me scrivere una lettera… perché se lo sapessi non me ne vorresti troppo male per non aver risposto immediatamente alla tua precedente (anzi per non averti scritto ancor prima!). La quale mi ha fatto un grande piacere… e anche una gran rabbia, perché non ho saputo della tua esecuzione della mia Fantasia! Se lo avessi saputo sarei venuto a Napoli a sentirla e non mi sarei lasciato scappare questo piacere! Per la verità in gennaio mi era stato comunicato dalla RAI di mandare a Napoli il materiale per una tua eventuale esecuzione in febbraio. Io poi continuai a guardare i programmi della Scarlatti ogni settimana e non vidi mai questo evento. A fine febbraio, o giù di lì, mi ritornò il materiale senza il minimo segno sulla partitura: dal che arguii che non se ne era fatto niente. Invece ho saputo da Menegozzo che se ne è fatta una bella esecuzione, ben curata da Caracciolo, e che tu hai suonato benissimo… come era da attendersi. E mi ha fatto un immenso piacere. Peccato, peccato! Spero sentirla presto trasmessa e sentirne un’altra (o più altre) dal vivo… Quanto alla Fondazione Concerti, purtroppo è un posto col quale non ho più nulla a che fare… Ne parleremo. Per dei recitals solistici c’è la Camerata che fa bene e di cui si occupa Antonioni. Scrivigli. Comunque gli accennerò anch’io della tua proposta. Grazie ancora di tutto. Spero incontrarti presto o a Roma o a Venezia… o a Bari. Molto caramente tuo,
Nino R.

— Lettera di Nino Rota a Gino Gorini, Bari, 23 aprile 1963. Venezia, Fondazione Cini, Fondo Gino Gorini.

Figg. 83-84
Lettera di Nino Rota a Gino Gorini, Bari, 29 aprile 1963. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Gino Gorini.
Nino Rota, Fantasia sopra 12 note del «Don Giovanni» per pianoforte e orchestra, riduzione dell’autore per due pianoforti, copia eliografica con dedica a Gino Gorini.
Fig. 85
Nino Rota, Fantasia sopra 12 note del «Don Giovanni» per pianoforte e orchestra, riduzione dell’autore per due pianoforti, copia eliografica con dedica a Gino Gorini. Venezia, Fondazione Cini, Fondo Gino Gorini.


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Composto tra il 1961 e il 1962 (la prima delle date registrate dall’autore sull’abbozzo autografo è il 7 aprile 1961, a dieci giorni dalla ‘prima’ della Fantasia sopra 12 note del Don Giovanni), il Concerto soirée per pianoforte e orchestra riceve la sua ‘prima’, con l’autore al pianoforte, il 23 settembre 1962 al Teatro Olimpico di Vicenza in un concerto che, nella speciale occasione della XIV edizione del Premio Italia, presenta pagine sinfoniche di tre autori di opere musicali vincitrici del Premio (Marius Constant, Niccolò Castiglioni e Nino Rota, in ordine di programma) eseguite dall’Orchestra Sinfonica di Milano della RAI diretta da Bruno Maderna, che ha già collaborato con Rota dirigendo l’Orchestra Sinfonica di Torino della RAI nella produzione radiofonica dell’opera La notte di un nevrastenico, vincitrice del Premio Italia nel 1959. Nel presentare il concerto sul «Radiocorriere» Alberto Mantelli annuncia

una maliziosa, sorridente e nostalgica pagina di Nino Rota [che] chiude il programma traendo gentilmente gli ascoltatori lontano dalla problematica espressiva dei Chants de Maldoror e da quella formale di Décors: la rievocazione sonora di una serata musicale e danzata di fine Ottocento quale è il Concerto-soirée. «Componendo questo lavoro per pianoforte e orchestra – mi diceva Nino Rota – non ho affatto pensato di scrivere una pagina anacronistica, di avanzare una qualche polemica in termini musicali contro il tempo e il mondo nel quale viviamo». Oso dire che egli abbia ragione, anche perché è oltretutto naturale volgersi a tratti a contemplare un mondo lontano – quale è quello della quadriglia e del can-can – ma che dentro di noi (parlo dei non giovani) ha lasciato segni che le tante moderne catastrofi non hanno tuttavia cancellato. E la composizione di Rota lascia intendere la distaccata malinconia di chi si spinge con l’immaginazione a rievocare un mondo caro e perduto; non meno caro anche se fatto soltanto, come qui, di fragili frivolezze.

— Alberto Mantelli, Tre novità dall’Olimpico di Vicenza, «Radiocorriere», XXXIX, 39, 23-29 settembre 1962, p. 48.
Alberto Mantelli, Tre novità dall'Olimpico di Vicenza, «Radiocorriere», XXXIX, 39, 23-29 settembre 1962.
Fig. 86
Alberto Mantelli, Tre novità dall’Olimpico di Vicenza, «Radiocorriere», XXXIX, 39, 23-29 settembre 1962. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.

Pochi mesi dopo la prima esecuzione, il 30 maggio 1963 il Concerto soirée, destinato a diventare una tra le pagine più popolari del repertorio sinfonico rotiano, viene presentato a Bari (figg. 70-71). Solista è l’autore, come a Vicenza, e a dirigere l’Orchestra della Fondazione Concerti «Niccolò Piccinni» è un altro illustre compositore, Goffredo Petrassi. Per i due musicisti, amici fin dalla giovinezza, una felice circostanza in cui ritrovarsi e lavorare insieme.

Figg. 87-88
Programma di sala del concerto dell’Orchestra della Fondazione «Niccolò Piccinni» diretta da Goffredo Petrassi, pianista Nino Rota. Bari, Teatro Piccinni, 30 maggio 1963. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.
f. c. [Franco Chieco], Modernità e romanticismo nel concerto di Petrassi e Rota, «La Gazzetta del Mezzogiorno», 31 maggio 1963.
Fig. 89
f. c. [Franco Chieco], Modernità e romanticismo nel concerto di Petrassi e Rota, «La Gazzetta del Mezzogiorno», 31 maggio 1963. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.


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Nel 1978 Rota compone un nuovo concerto per pianoforte e orchestra, il Concerto in mi (fig. 90), cui egli stesso attribuisce l’appellativo «Piccolo mondo antico» volutamente rimarcandone l’aperto richiamo al passato. Come spiega in un’intervista a Pietro Acquafredda:

Questo nuovo concerto mi è uscito il contrario di quello che avrei voluto fosse. Avrei voluto per un concerto chiestomi da Bortolotto, direttore artistico dei concerti alla RAI di Napoli, farmi perdonare gli altri pezzi in programma, facendo una cosa che dimostrasse la mia volontà per lo meno di aggiornamento, ed invece mi è uscito aggressivamente attaccato ad una certa tradizione da me filtrata. Ho fatto anche delle cose che almeno dimostrano una certa civilizzazione della mia musica, un adeguamento ai nuovi modi della civiltà musicale presentabile oggi. Ed invece quest’ultimo concerto è molto romantico, ma senza paludamenti, senza travestimenti.
— Pietro Acquafredda, Rota ci prova, «Paese Sera», 10 novembre 1978.

Nino Rota, Concerto in mi per pianoforte e orchestra «Piccolo mondo antico», riduzione dell’autore per due pianoforti, manoscritto autografo, prima pagina del terzo movimento «Allegro».
Fig. 90
Nino Rota, Concerto in mi per pianoforte e orchestra «Piccolo mondo antico», riduzione dell’autore per due pianoforti, manoscritto autografo, 10 ottobre 1978, prima pagina del terzo movimento «Allegro». Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.
Programma di sala del concerto dell'Orchestra «Alessandro Scarlatti» della RAI diretta da Michele Marvulli, pianista Nino Rota. Napoli, Auditorium del Centro di Produzione della Sede Regionale di Napoli della RAI, 15 dicembre 1978.
Fig. 91
Programma di sala del concerto dell'Orchestra «Alessandro Scarlatti» della RAI diretta da Michele Marvulli, pianista Nino Rota. Napoli, Auditorium del Centro di Produzione della Sede Regionale di Napoli della RAI, 15 dicembre 1978. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.

Il Concerto in mi riceve la sua prima esecuzione il 15 dicembre 1978 a Napoli in un concerto dell’Orchestra «Alessandro Scarlatti» della RAI diretta da Michele Marvulli. Ancora una volta solista è l’autore, festeggiato protagonista di una serata a lui interamente dedicata che è anche la sua ultima apparizione in pubblico in veste di concertista (fig. 91).


Audio 7 Nino Rota esegue il primo movimento del Concerto in mi, registrazione su audiocassetta, [1978]. Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondo Nino Rota.